top of page

Ramen per il sociale


Sono stato accusato almeno un migliaio di volte di essere un pessimista cronico, l'80% delle volte in merito al SARS-CoV-2.


Un virus che, non mi vergogno ad ammetterlo, avevo inizialmente largamente sottovalutato. Credevo infatti a febbraio potesse trattarsi ancora del classico caso mediatico gonfiato dall'ingordigia dei titolisti.


E invece no, mi sbagliavo.


Fortunatamente, quando hanno chiesto il mio intervento sul portale di Dottoremaéveroche avevo già ridimensionato le mie aspettative e il pezzo sulle superfici tiene ancora botta piuttosto bene, anche alla luce delle più recenti osservazioni.


Anzi, a suo modo mi pare sia stato un po' lungimirante: quando tutti parlavano di materiali e superfici, io ho puntato il dito sullo sporco e il contatto. Anche se ora sappiamo che la trasmissione è quasi esclusivamente aerea, le precauzioni che ho suggerito restano valide in generale.


Ho poi dovuto smettere di parlare di SARS-COV-2. Troppe accuse, troppi messaggi di richieste di schierarsi con o contro qualcuno, troppa poca costanza generale e troppo tifo da stadio.


Soprattutto, mi è stato chiesto di non accanirmi (con pessimismo) contro la squadra di Pillole di Ottimismo, perché fornendo una interpretazione alternativa svolgono un'importante funzione sociale. Sono insomma la versione social di un farmaco contro l'ipertensione, perdonatemi il paragone.


Da allora ho bene o male taciuto oltre due mesi, sono passato sopra a tante contraddizioni, mi sono astenuto dal commentare posizioni ambigue e giochi sporchi (i modelli di Bardi per me saranno sempre un modo di giocare sporco).


Però oggi guardavo le colline di Kyoto che cambiano colore e mi sono detto:


Col cazzo che sono pessimista.


Non è che io me la sia presa con qualcuno perché portava la lieta novella, me la sono presa sempre e solo con chi ha piegato l'interpretazione dei fatti per renderla affine alla propria versione dei fatti. Con chi ha usato la retorica per far piacere la pillola amara. O anche con il super-tragico del "moriremo entro l'alba", che sia chiaro.


I fatti sono fatti. Non c'è bisogno di decorarli in modo artefatto perché già semplicemente spiegandoli vi si aggiunge i propri bias.


Quello che voglio dire è che sì, il COVID è una merda. E sì, penso che ci romperà le scatole ancora per molto. E sì, farà collassare alcuni mercati. E sì, mieterà altre vittime.


Ma.


Occhio che qui segue ottimismo non autorizzato.


Ma ne usciremo.


E quando finalmente usciremo da questo inferno e potrete venire qui senza la paranoia di controlli e quarantene... Io vi porterò a mangiare il ramen migliore di Kyoto (in figura).


Ora no perché i due proprietari sono categorie a rischio che sono costretti a tener aperto (con mille precauzioni) solo per sbarcare il lunario. E non possiamo permetterci di perdere il ramenaro, patrimonio assoluto dell'umanità.


Ecco il mio ottimismo. Non una giravolta sui numeri. Non un cambio di opinione a suon di supercazzole premarurate. Non un invito a trasgredire o ignorare le regole.


Perché il sole non è ancora sorto, ma sorgerà.




#########################

Se poi vi piace quello che faccio, potete sostenermi regalando i miei libri per Natale. Li trovate cliccando qui e poi ogni copertina vi rimanda alla pagina Amazon.




Featured Posts
Recent Posts
Archive
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page