Mentre pensava se stesso pensante
Ho parlato spesso degli editori predone, è forse uno dei miei argomenti "preferiti".
Ricapitoliamo un attimo. Ci sono la fuori tendenzialmente quattro generi di riviste scientifiche, in una specie di struttura ad inferno dantesco a seconda del loro fattore di impatto (impact factor), un indice che dovrebbe misurarne il prestigio.
Si parte dalle riviste prestigiose (Nature, Lancet, New England Journal of Medicine, Science, ...) che sono considerate il modello deluxe full optional dove si pubblicano solo articoli di grande interesse, pregio e qualità;
Il secondo gruppo è quello delle riviste serie ma non prestigiose, dove la maggior parte degli scienziati del mondo sono comunque felici di pubblicare perché il livello è comunque considerato accettabile;
Il terzo gruppo è quello delle riviste di "seconda scelta", con un indice basso e che a volte hanno un sistema di marketing un po' aggressivo, con standard decisamente sotto la media. Ci pubblica mezzo mondo, tappandosi casomai il naso;
Il quarto gruppo è quello degli editori predone. Non hanno impact factor e pubblicherebbero anche una serie di numeri estratti a caso da un foglio di calcolo Excel, dietro compenso.
Mi è stato rinfacciato diverse volte di essere troppo critico in questo giudizio. Questo perché "non tutte le riviste senza impact factor sono predatorie" e "a volte sono solo piccoli editori che cercano di farsi un nome". Questi commenti mi hanno effettivamente fatto riflettere, ho davvero pensato che ci potesse essere qualcuno che stava facendo del suo meglio per emergere dal fango.
In realtà forse sono stato anche troppo buono. Guardate che cosa è stato pubblicato qui:
Ecco, ora pensateci sopra un attimo.
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