Foreste pettinate
- marin-elia
- 26 nov 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Se c'è una cosa che mi ha sempre affascinato della foresta di bambù di Arashiyama è l'intrinseca sensazione di ordine. Contrariamente agli alberi, le piante di bambù sono quasi sempre dritte e praticamente verticali, tanto che guardarci attraverso crea una sensazione cinematica simile a quella delle prime proiezioni dei fratelli Lumiere. Non solo: la foresta di bambù da anche l'idea di essere immutabile, complice la sua natura sempreverde.
Quelle poche volte in cui i turisti scarseggiano, Arashiyama sembra un luogo fermo nel tempo, congelato. Una diapositiva del nonno recuperata in soffitta dopo cinquant'anni sarà praticamente identica ad una fotografia di ieri. Qualità e intensità del colore a parte.
In un certo senso Arashiyama è come il mondo assediato dal coronavirus, fermo ed in attesa.
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